Utamaro, Hokusai, Hiroshige: la mostra a Torino

by Arscity
Utamaro, Hokusai, Hiroshige – Geishe, Samurai e la Civiltà del Piacere
Dopo diversi mesi, torno a parlarvi di arte: questa volta si tratta di una mostra dedicata interamente al Giappone con alcune opere esposte per la prima volta nel nostro Paese.
La mostra si intitola Utamaro, Hokusai, Hiroshige – Geishe, Samurai e la Civiltà del Piacere ed è curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC – Museo delle Culture di Lugano, prodotta da Skira in collaborazione con il MUSEC e con la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.


Proprio quest’ultima è la sede ospitante la mostra che sarà visitabile fino al 25 giugno 2023; io sono già andata a vederla e devo dire che vale davvero la pena visitarla.




Attraverso una selezione di oltre 330 opere, provenienti dal MUSEC e da altre importanti collezioni pubbliche e private italiane e svizzere, la mostra presenta al grande pubblico le stampe xilografiche policrome della stagione dell’ukiyoe, in un vasto assortimento che ne contempla gli artisti più importanti, i principali generi e la loro influenza sull’arte giapponese e occidentale a venire.


Non solo stampe dei maggiori maestri dell’ukiyoe, quali Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Yoshitoshi, Sharaku,ma anche armature di samurai, kimono, maschere teatrali, rare matrici di stampa, preziosi ornamenti femminili, sculture in pietra, stendardi.




Si tratta di opere rappresentative di una peculiare stagione storico-artistica del Giappone e della storia dell’umanità, il periodo Edo (1603-1868), in cui il paese, pacificato all’interno dei propri confini e stretto in una politica di isolamento dal resto del mondo (sakoku), portò la ricca classe dei mercanti (chōnin), impossibilitati a comprare beni fondiari, a dedicarsi ai piaceri dell’esistenza, come gli spettacoli del kabuki, la frequentazione delle geisha nelle case da tè e l’acquisto di straordinarie opere d’arte.


Il cosiddetto «mondo fluttuante» (ukiyo) fatto di piaceri raffinati quanto effimeri, di cui le stampe xilografiche e raffinatissimi oggetti di arte applicata sono espressione.
Nonostante io vada spesso in giro per musei e mi piaccia vedere mostre sempre nuove, devo dire che un’esposizione così ricca di arte giapponese mi mancava: è un’esperienza interessante, ho avuto modo di vedere dal vivo opere estremamente raffinate, colori, soggetti e raffigurazioni che noi non siamo soliti osservare.


Mi hanno colpito molto le stampe con le vedute del monte Fuji, ma anche a tema naturalistico come le opere di Hiroshige, un genere pittorico vero e proprio di “fiori e uccelli” (kachōga) che, nei loro accostamenti simbolici rappresentano il cambio delle stagioni.





Una mostra che mi ha permesso di apprendere nuove nozioni sulla cultura giapponese e su quel particolare periodo storico: interessanti i ritratti degli attori del teatro kabuki e i disegni che servivano per rappresentare le opere che sarebbero state eseguite a teatro.


Il percorso espositivo si snoda in nove sezioni tematiche che racchiudono una trentina di disegni preparatori, una ventina di paesaggi e altrettante scene di fiori e uccelli, circa quaranta ritratti di attori del kabuki; un’ulteriore quarantina di stampe di “belle donne”; circa cinquanta stampe e libri erotici e una ventina di stampe di guerrieri ed eroi.
All’interno di ciascuna sezione le stampe sono presentate in ordine cronologico e arricchite in alcune sale da opere d’arte e oggetti della cultura giapponese tra cui kimono, armature di samurai, maschere, arredi e ventagli dipinti, che restituiscono il contesto delle scene rappresentate.


“Skira torna a Torino – sottolinea Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira editore -, una delle piazze chiave della propria intensa attività espositiva, e lo fa con un nuovo, grande omaggio all’arte e all’universo giapponese. Le immagini del “mondo fluttuante”, la natura nel suo aspetto più paesaggistico, la civiltà del piacere: una nuova, straordinaria occasione per il pubblico italiano e per i turisti che tornano fortunatamente ad affollare il nostro paese per immergersi nella magia dell’universo giapponese e di quella cultura iconografica che tanto fascino ha esercitato anche sull’arte occidentale. Un’occasione che, ne siamo certi, non andrà perduta”.
Per tutte le info: hokusaitorino.it
Ph ArsCity
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