Salone del Mobile 2025: com’è andata

by Arscity
Il Salone del Mobile 2025: qualche dato
Conclusa la settimana milanese del design, è tempo come sempre di fare un breve bilancio e condividere qualche considerazione.
Il Salone del Mobile di Milano 2025 chiude questa edizione con 302.548 visitatori, un numero in linea con l’edizione del 2023, l’ultima con la biennale di Euroluce, ma in calo rispetto allo scorso anno che aveva visto 370.824 presenze complessive.


Una manifestazione con 2103 espositori provenienti da 37 Paesi che è stata visitata da appassionati e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo: studenti, espositori, aziende e designer, i quali sfruttano questa vetrina internazionale per presentare le proprie creazioni e novità.
Significativa la percentuale dei visitatori esteri, una cifra “record”, dice la presidente del Salone Maria Porro: “Il 68% del totale, in arrivo da 151 Paesi”.
In testa la Cina, sebbene gli operatori siano in lieve flessione rispetto al 2023 e in calo più marcato rispetto al 2024.
Tra i Paesi più presenti, aggiunge Porro, tiene bene l’Europa, che rimane ancora il principale sbocco per l’arredo italiano.
Incoraggiante la presenza della Germania, al secondo posto, seguita da Spagna e Polonia, poi da Brasile, Russia, Francia, Usa, India e Svizzera.
Interessante il dato deli Emirati Arabi Uniti (mercato in forte crescita), raddoppiato rispetto al 2023, e quello del Giappone, passato dal 20esimo al 13esimo posto.


Una manifestazione che continua ad essere un punto di riferimento importante per il settore arredamento, capace di attrarre un gran numero di addetti al settore e di appassionati, nonostante il momento economico e politico incerto.
Aperta alle contaminazione e alle novità, questa edizione ha visto alcuni cambiamenti nell’organizzazione, si cerca di rendere sempre più attrattivo e funzionale un evento che da fiera del settore, cerca di diventare una manifestazione artistica con varie sfaccettature integrando mostre, installazioni, talk, esibizioni dal respiro internazionale.
Il Salone del Mobile 2025: le mie considerazioni
Quest’anno sono riuscita ad andare al Salone il primo giorno di apertura in modo da farmi un’idea direttamente sul posto di questa nuova edizione del Salone del Mobile, senza troppe anticipazioni da parte di altri visitatori e addetti ai lavori.
A differenza del passato, ho iniziato il mio percorso visitando Euroluce, la sezione dedicata alle novità del mondo dell’illuminazione.
Nato nel 1976, Euroluce è il Salone Internazionale dell’illuminazione che, grazie agli oltre 300 espositori in ogni edizione, tra i migliori brand del settore a livello internazionale, racconta l’evoluzione della luce nello spazio domestico, stimolando ricerca e innovazione e riflettendo sulla cultura di progetto in questo particolare ambito del design.


Devo dire che sono stati gli stand che più mi sono piaciuti e ho trovato interessanti, e per questo la scelta di porre Euroluce all’inizio del percorso espositivo del Salone (la maggior parte della gente infatti entra dalla porta est dov’è situato l’ingresso per chi arriva con metro, treni e taxi) è stata secondo me una mossa strategica.
La suddivisione invece degli altri stand mi ha lasciato invece molto perplessa, soprattutto la scelta differente rispetto al passato, di collocare i vari brand senza una vicinanza merceologica.
Mi spiego meglio: negli anni scorsi si sapeva più o meno quali brandi trovare in un dato stand perchè venivano raggruppati secondo la tipologia di prodotto o di design, in questo modo era più facile orientarsi, trovare le aziende che si volevano vedere o scoprine anche di nuove ma in qualche modo affini alle proprie esigenze.
Ora invece con l’idea di dare la stessa visibilità a tutti, a mio avviso, si è creato un percorso espositivo più caotico e con meno coerenza.
Ho fatto molta più fatica (mentale soprattutto) per districarmi tra i vari stand, non riuscendo poi a trovare i settori che più mi interessavano.
Almeno ad aiutare la ricerca dei brand quest’anno, c’era disponibile l’elenco degli espositori, sia cartaceo che on line sul sito del Salone del Mobile 2025.
Da un paio d’anni poi c’è questa fastidiosa abitudine di dover girare continuamente con il biglietto in mano o sullo smartphone e farlo scansionare per poter entrare a visitare gli stand.
Una perdita di tempo e pazienza per tutti, un modo per le aziende dicono di monitorare gli accessi, recuperare email e informazioni dei visitatori e poter poi in qualche modo aggiornarli sulle novità.
Ma siamo sicuri che sia una cosa davvero utile?
Molte persone non sanno ancora se sono interessati ad una data azienda, entrano apposta per vedere di cosa si tratta, e spesso tutta questa procedura, le file e gli stand allestiti come bunker segreti e mura alte e impenetrabili, sono solo dei deterrenti.


E quest’anno la procedura è addirittura peggiorata: alcuni mettevano un link esterno al quale iscriversi, ma questo non agevolava la coda perchè bisognava comunque mostrare il codice ricevuto prima di entrare.
In pratica procedure infinite per una visita di pochissimi minuti: non si può trovare una soluzione differente?
In generale ho visto poche novità o accessori degni di nota, sempre tenendo conto che non si può ogni anno a distanza di pochi mesi, avere sempre chissà quali aggiornamenti o collezioni innovative.


Meno attenzione al discorso sostenibilità e recupero dei materiali, molti trend confermati e altri già presenti negli scorsi anni decisamente esplosi e onnipresenti ( colori della terra, forme morbide e organiche, mix di pattern e tessuti, in generale un ritorno agli anni ’70 in versione 3.0).
Pur amando sempre molto visitare il Salone e trovando sempre molto utile vedere in un colpo d’occhio in un solo posto molte proposte di arredi diversi tra loro per stile e design, quest’anno mi sono goduta meno la visita e la ricerca dei prodotti, ho fatto più fatica.
Parlando anche con altri addetti stampa e commerciali ho riscontrato le stesse perplessità, vedremo cosa ci attende il prossimo Salone, programmato già per il 21-26 aprile 2026.
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