Ergonomia e benessere: come creare un ambiente salutare alla scrivania

by Arscity
La scrivania è un elemento di arredo che svolge una funzione ben precisa, incentrata sulla scrittura, lo studio e per un ampio numero di persone il lavoro.
Può essere collocata al centro della stanza come in qualsiasi altra parte. Nulla vieta di disporla secondo una funzione prevalentemente decorativa. Quando la sua progettazione viene conseguita nei minimi dettagli, si rivela confortevole e funzionale.
I due aspetti possono andare di pari passo e una cosa non esclude di per sé l’altra. Oggi sono diverse le scrivanie progettate nel segno del benessere e al contempo della gradevolezza formale.
Questo mobile risulta disponibile in molteplici versioni, a seconda dello stile predisposto e della grandezza, che può essere grande, media oppure piccola. Orientarsi nella scelta tende a essere tutt’altro che semplice, visto l’ampio assortimento.
Ergonomia e lavoro alla scrivania: 6 aspetti da valutare
Chi fa un lavoro d’ufficio si trova a stare alla scrivania per diverse ore al giorno. Non basta praticare un’attività fisica che presenta benefici concreti per la colonna vertebrale, come lo yoga, il pilates o il gyrotonic: è essenziale predisporre un ambiente in linea con i principi dell’ergonomia.
Sotto questo punto di vista l’ideale è un modello che prevede la possibilità di regolare l’altezza. Un’opzione che permette di predisporre il mobile in base alle proprie caratteristiche ed esigenze.
La maggior parte delle scrivanie, al contrario, presentano misure standard e rispetto alle quali è necessario adattarsi, soprattutto per quanto concerne la sedia. Se si valuta questo tipo di soluzione sarà quest’ultima a dover essere regolabile.
Quando la scrivania risulta eccessivamente alta oppure bassa, i gomiti tendono ad appoggiare in un modo che potremmo definire maldestro, per non dire scorretto, a fronte dell’adozione di posture sbagliate e nocive per la salute.
Se la scrivania è un po’ troppo alta non è difficile porvi rimedio: basta utilizzare abbinare la sedia regolabile a un poggiapiedi. Risolvere l’eventualità opposta è invece decisamente più complicato. Meglio quindi fare delle prove e prendersi il giusto tempo prima di decidere.
Sempre in base all’ergonomia, altri aspetti da considerare insieme alla disposizione della seduta sono la distanza tra monitor e volto, il posizionamento delle gambe e gli accessori da inserire sulla superficie in relazione alla grandezza.
Ecco un quadro riassuntivo dei fattori da valutare:
- I gomiti e le gambe dovrebbero assumere un’angolatura a 90 gradi.
- È essenziale che i piedi tocchino per terra.
- Lo sguardo andrebbe posto a circa 45-60 cm dallo schermo.
- La schiena è importante che possa stare ben dritta.
- Le spalle e la schiena è fondamentale che rimangano rilassate.
- La sedia dovrebbe distare da terra circa 40-50 cm.
Gli altri accorgimenti da adottare quando si sta alla scrivania
Abbiamo visto come la scelta del giusto modello di scrivania sia fondamentale dal punto di vista ergonomico per chi si trova a stare seduto a una postazione, soprattutto se ciò avviene per diverse ore al giorno.
Pensare all’ergonomia come qualcosa di prettamente fisico è, in realtà, riduttivo: tale metodologia influisce anche sulla condizione psicologica e su fattori quali stress ed emozioni.
Pertanto, è consigliabile curare la scelta e la disposizione degli oggetti sulla superficie. La cosa migliore è non eccedere nel numero e fare in modo che ogni articolo risulti essenziale, pensato con un’ubicazione funzionale e gradevole.
Non potrà mancare ad esempio un portapenne originale oppure un accessorio che custodisce insieme agli articoli di cancelleria fogli e documenti.
Elementi che, se lo spazio a disposizione è poco, possono essere appoggiati su una cassettiera o un mobile posto nelle immediate vicinanze.
Molto utile anche mettere in una cornice una foto dei propri cari o dell’amico a quattro zampe, così da averla pronta per sollevare il morale quando ce n’è bisogno.
Pensare alla scrivania come a uno spazio vuoto e asettico ha poco senso. È, piuttosto, un luogo dove hanno sede le emozioni, in cui lavoro e privato si mescolano di continuo, dove riflettere, sognare, prendere delle decisioni.
Per questo è necessario renderlo personale e accogliente, anche quando la sua funzione è legata unicamente all’attività professionale o all’opposto se ne fa un uso prettamente casalingo. La sua definizione appare sempre tutt’altro che banale.
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